Gradi di intervento

La ricerca, la curiosità, i tentativi audaci spesso portano a cambiamenti che modificano l’uso dei materiali e/o degli oggetti costruiti con quei materiali. “Gradi di intervento” che innovano le forme senza stravolgerle, cambiando l’uso degli oggetti moltiplicandone le funzioni.

La Permaflex di Pistoia era un’azienda che usava il poliuretano espanso come protezione delle carcasse per i materassi a molle. Un giorno venne l’idea di usare quel materiale per farne una poltrona. Il risultato fu eccellente: dimostrò che il poliuretano espanso, se usato in densità e dimensioni idonee, poteva assolvere, oltre che a funzioni di confort ed elasticità, anche a quelle strutturali. L’unico inconveniente di quel prototipo fu che, se sottoposto a forte compressione, rimaneva deformato. Fu richiesto allora alla Bayer se era possibile trovare un formulato che permettesse di realizzare un poliuretano indeformabile e dopo alcuni giorni arrivarono campioni di materiale in tre diverse densità che presentavano una minima deformabilità. Fu così possibile iniziare a costruire imbottiti con il nuovo materiale che andò a sostituire il lattice di gomma (“gomma piuma”).

Prototipo Polistirolo Espanso

Il primo prototipo realizzato per dimostrare le capacità tecniche e strutturali del poliuretano espanso. Il prototipo fu ricavato con sagomati rettilinei tagliati da blocco.

Da questa idea e da questa esperienza nasceva la UNO PI (industria chimica per l’arredamento) all’interno della quale funzionava un laboratorio di ricerca chimica dove si sperimentavano le varie materie prime che la Bayer inviava sotto forma di componenti miscelabili e che, opportunamente mischiati davano vita a vari materiali espansi, sia morbidi che rigidi (schiumati, integrali, Baydur ecc.).

I “gradi di intervento” di Gianfranco Gualtierotti in UNO PI si misurano nella progettazione tecnica e nell’industrializzazione dei prodotti dell’azienda dal ’67 al ’75.

Quegli anni, così formativi per la struttura del futuro designer, lo vedono occupato a realizzare studi e prototipi per poltrone divani non solo schiumati a freddo ma ad usare anche tecnologie più complicate e diversificate per la costruzione di sedili per gli aerei di linea quali DC-10 europei, DC-9 presidenziale e gli Airbus A-300 B europei.

Rezia

Rezia prod. UNO PI – design E. Guarnacci, F. Padovano

I “gradi di intervento” di Gualtierotti andranno in futuro ad arricchire le produzioni di aziende, designers, architetti di grande rilievo.

Dal primo prototipo della UNO PI, all’ultimo divano progettato, il percorso culturale è coerente: i cambiamenti avvengono grazie a tecnologie e innovazioni per un uso più funzionale degli oggetti.

Grazie a continui, spesso audaci, interventi.

Pierluigi Bacci

Rezia

Rezia utilizzava alcune tecnologie di concezione automobilistica. Per quanto riguarda il molleggio furono usate molle a greca, nate dalla pluriennale esperienza Ondaflex.

Noava

Nuava prod. UNO PI – design E. Guarnacci, F. Padovano

Nuava

Nuava Costruita interamente in poliuretano schiumato a freddo e densità differenziate.

Duna

Duna prod. UNO PI – design E. Guarnacci, F. Padovano e C. Vagnoni

Sistema componibile con struttura in poliuretano rigido “Baydur”. Questo progetto dimostrò che il poliuretano rigido poteva essere usato come struttura portante senza inserire parti metalliche di rinforzo.

DC10_seat

Seat Model 020 prod. UNO PI per DC 10 aicraft. design Sergio Lenci

Per questo prodotto vennero usate tecnologie e materiali diversi, dall’alluminio in lega ai poliuretani rigidi e flessibili, nonché varie materie plastiche termoformabili. La progettazione fu molto complessa in quanto vincolata a precise norme aereonautiche internazionali che riguardavano vari aspetti dalle dimensioni al peso, alle resistenze meccaniche, fino alle caratteristiche d’uso.